« This's the day you hoped would never come », one-shot; g; rose weasley/scorpius malofy; commedia, romantico.

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view post Posted on 2/6/2010, 21:38
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southern belle. ©

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Se c'era una cosa che di Hogwarts mi sarebbe assolutamente mancata era la Biblioteca. Avevo speso gran parte del mio tempo rintanata lì dentro per un motivo o per un altro ed in quell'odore di polvere ed i fogli ingialliti di alcuni volumi avevo trovato conforto dalla vita, spesso crudele, spesso difficile.
Se nella vita, se per un solo semplice giorno della nostra esistenza, avessimo avuto il coraggio di dire esattamente ciò che volevamo, oggi ci sarebbero meno persone infelici. Il trucco sta nell'ammettere ciò di cui abbiamo bisogno.
Quello era il mio ultimo giorno ad Hogwarts. Avevo già fatto le valigie da due giorni oramai. Da un canto non vedevo l'ora di lasciare quel castello, gli obblighi scolastici. Poi mi chiesi cosa avrei mai fatto a settembre, quale treno avrei dovuto prendere quella volta... Nessuno poteva darmi una risposta, neanche il corso di Divinazione che ero stata costretta a seguire.
Passeggiavo per i tavoli della Biblioteca, socchiudendo appena gli occhi, cercando di imprimere a fuoco quel momento nella mia mente. Era tutto finito oramai e cosa mi restava? Quando avevo undici anni erano appena una ragazzina, tutta ossa, con i capelli castani incollati al capo e gli occhi verdi, timidi. Adesso che ne avevo diciassette cos'era realmente cambiato? Ero ancora io, la ragazzina dalle ossa sporgenti, con i lunghi capelli castani e gli occhi verdi che sfuggono alla gente. Merlino, in sette anni ero solamente allungata!
«Ehi, sapevo che ti avrei trovata qui!», una voce fin troppo familiare mi fece sobbalzare. Aprii gli occhi e vidi la figura del mio migliore amico, immobile contro uno scaffale. Sorrise e mi si fermò il cuore.
«Ciao Scorpius», lo salutai tentennante, riportando la mia attenzione al tavolo che stavo ispezionando.
Il mio migliore amico era Scorpius Malfoy, esattamente. Lui era indubbiamente cambiato in quegli anni; oltre ad essere irriverentemente più alto di me, era cambiato tantissimo. Ad undici anni era il classico ragazzino biondo, tutto ossa... Adesso diciamo che non era più tutto ossa.
«Ti mancherà, vero?», domandò staccandosi dallo scaffale e muovendo un passo nella mia direzione. Alzai appena le spalle, non lo sapevo, non potevo saperlo. Una parte di me urlava disperata di sì, l'altra invece tentennava nel silenzio dell'incertezza. Si sente la mancanza di qualcosa che si ha avuto, non di qualcosa che si ha odiato. Non ho mai odiato Hogwarts, di per sé, ma cosa rappresentava sì. Odiavo sentirmi continuamente fuori posto, sbagliata. Lily era sempre perfetta, così come Roxanne e tutti gli altri. L'unica messa a sedere su una sedia piena di aghi ero io.
«Abbastanza, a te?», ammisi, alla fine. Scorpius mi conosceva talmente bene che mentirgli sarebbe stato del tutto inutile. Un goccio di Veritaserum corrispondeva ad un'occhiataccia di Scorpius, per me.
Alzò appena le spalle, forse vittima della mia stessa indecisione.
«Non lo so, nel complesso penso di sì. Qui sono successe un sacco di cose...», disse vago. Mi morsi il labbro per non urlargli contro i miei veri pensieri.
Ero innamorata di lui, va bene? Da... Se dico sempre faccio prima! Ero così innamorata di lui che piuttosto che perderlo del tutto avevo preferito tenermi questa piccola cosa per me.
Alle sue parole pensai al sacco di cose che gli erano capitate: ragazze scopate nella torre di astronomia? Bagni di mezzanotte nel bagno dei prefetti? Dispetti a Pix? Una serie di feste a cui ero stata invitata ma avevo 'elegantemente' declinato l'invito? La mia vita ad Hogwarts era piatta, la sua no.
«Già...», mi ritrovai a concordare. Poi un pensiero, veloce, mi attraverso il cervellino malato che mi ritrovavo: ad Hogwarts ho conosciuto te. Verità universalmente riconosciuta, ma alla quale io non volevo di certo dare retta.
Quello era il mio ultimo giorno ad Hogwarts e tutto ciò che stavo facendo era cercare di rendere quel posto più odioso di quanto già lo fosse. Continuavo a riempirlo di cattivi ricordi di cui non era il principale responsabile. La colpa era sempre stata mia, ero stata io a declinare ogni offerta che mi si era presentata davanti, a negarmi un solo bel ricordo. Ero stata una sciocca.
«Rosie? Quando usciremo da qui, io e te resteremo sempre gli stessi?», domandò dopo un po' Scorpius, svegliandomi dai miei pensieri.
Posai lo sguardo di smeraldo su di lui, perplessa. Non avevo una risposta ad ogni cosa, nonostante sapessi abbastanza.
«Non ne ho idea, Scorps. Tu mi cercherai?», chiesi incrociando le braccia al petto. Il sorriso sul suo volto mi provocò un'aritmia cardiaca. Si avvicinò di più a me e prese le mie mani tra le sue, suggellando una promessa che io stessa avrei spezzato.
«Ma certo! Basta che tuo padre non mi aizza contro la famiglia Potter», disse ironico e mi lasciai scappare una risata, divertita. Restai un attimo immobile, fissando le nostre mani unite. Ora o mai più, Rosie. Ora o mai più!
«Senti, Scorps... E se fossi io a non volerti più cercare?», domandai forse a bruciapelo. La sua espressione divenne perplessa, infatti.
«Perchè dovresti farlo?», chiese di rimando, sorpreso. A volte mi chiedevo se quel ragazzo fosse così di natura o lo facesse, l'idiota.
«Perchè mi fa male, vederti, sorriderti e non poter dire niente», confessai seriamente. Scorpius cercò di sdrammatizzare.
«Ma dai che ogni volta che parliamo sei tu quella a rovesciarmi addosso una serie di parole confuse di cui perdiamo il senso!», disse ironico, ma ciò non cancellò la mia espressione seria dal volto.
«No, Scorpius, io con te non ci parlo», e dicendo ciò, diedi ascolto per la prima volta in sette anni al mio cuore e non più alla mia testa. Avvicinai repentinamente le mie labbra alle sue e lo baciai, come avevo desiderato fare da sempre.
Mi ritrassi velocemente, non appena mi accorsi di ciò che avevo fatto, e mi ripresi le mani.
«Scusami, rischiavo di pentirmi per tutta la vita se non l'avessi fatto... Adesso sono pronta a lasciare Hogwarts», dissi dandogli le spalle, per nascondergli quelle lacrime insensate che si erano appese alle ciglia.
«Rose...», mi richiamò lui, poggiando una mano sulla mia spalla per poi farmi voltare. A quel punto singhiozzavo.
«Ho rovinato tutto, vero?», chiesi retorica, mentre lui mi stringeva tra le sue braccia, accarezzandomi i capelli. Stupida, Rose! Stupida!
«Ssh, no non hai rovinato nulla», mi consolò Scorpius, ma sapevo che lo faceva solo per farmi calmare.
«Sì invece e sei sempre stato un ottimo bugiardo!», lo accusai scansandomi dalle sue braccia. Gli esami erano finiti ed in Biblioteca sembravamo esserci solo noi.
«Calmati Rose, fammi parlare!», disse secco Scorpius, afferrandomi saldamente per le braccia, impedendomi così di scappare. Persino le lacrime si arrestarono sul mio volto.
«Io... Mi sono preso una cotta per te, l'anno scorso. Però ho pensato che non era giusto, sei la mia migliore amica ed io non ti potevo piacere come ragazzo... Così cercai di farmela passare nel modo che conosci bene. Ma oggi, il nostro ultimo giorno ad Hogwarts, volevo dirtelo e se non avresti corrisposto al mio sentimento era meglio non vederci per un po'... La cosa sarebbe stata problematica, mi resi conto, siamo due calamite», disse spiegando dettaglio per dettaglio di ogni cosa che mi era sfuggita, che non avevo potuto leggere sui libri di scuola. Lo guardai, scioccata.
«Stai cercando di dirmi che...?», la mia frase rimase appesa ad un filo invisibile che usciva dalla mia bocca. Scorpius annuì, fugacemente.
«Sì, stavo cercando di dirti quello che tu hai espresso chiaramente a gesti», disse divertito. Sorrisi.
E quello era l'ultimo giorno, quello che speravi non arrivasse mai. Ma in quel momento era divenuto il mio unico giorno preferito in sette anni di scuola ad Hogwarts. Così finiva la carriera scolastica di Rose Weasley e Scorpius Malfoy, niente storielle da raccontare, solo un dramma epico da vivere!



note dell'autrice*
Questa fiction nasce dal mio desiderio di fine anno scolastico. Mi appresto a finire il liceo e sinceramente non ho idea di cosa succederà dopo. Non lo so, semplice. E mi sono messa nei panni di Rose, che termina Hogwarts. Sette anni sono pur sempre tanti e l'idea di non poter più tornare in quel magico castello rattristerebbe chiunque.
xoxo, Jè <3
 
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